Fauna maschile universitaria

Mi ritrovo da sola in facoltà, dopo un ricevimento con il professore, mezza rincoglionita per il sonno (si, son sveglia dalle 7 e ho ancora sonno) e seduta in un tavolone con pochi altri che studiano o fanno finta di studiare.
Io ho il pc davanti e accanto un articolo che ogni tanto guardo con distacco fingendo di scrivere la tesi. Ho anche sottolineato qualcosa con l'evidenziatore giallo e preso un appunto in matita per fingere di essere impegnata, mentre in realtà vorrei tanto prendere il libro di Faletti dalla borsa e andare avanti per scoprire chi è il prossimo a morire.
Va bene confesso, sto anche sbirciando il tipo seduto due sedie più in là senza farmi vedere. Ok, cercando di non farmi vedere e venendo sistematicamente sgamata. Ma anche lui si gira a guardarmi, è perchè ci sono solo io? E' perchè vuole chiedermi il pc per controllare facebook? Boh.
Non è che possa farmelo scappare, moro, carino e sembra avere la mia età o anche un anno in più, merce rara di questi tempi. Uno dei tanti svantaggi di crescere è il fatto che andando avanti negli anni diminuiscono i ragazzi più grandi da guardare.
Ormai mi guardo intorno e vedo solo ragazzetti di tre tipi:
- quelli con mezza mutanda posteriore fuori
- ragazzi con i jeans attillati più dei miei e i capelli sugli occhi
- fighetti con la camicetta e i mocassini e i rayban.
La terza specie devo dire che è di sicuro la più diffusa, trovandomi nella facoltà di economia che mi dicono essere per eccellenza il covo dei fighetti.
Il risultato è che trovare un ragazzo carino, non nerd, non trasandato ma che neanche e la tiri da qua a Reggio Calabria diventa un problema serio. Si perchè è vero che ci piace Nate Archibald con la faccina dolce e lo sguardo furbetto, ma anche Sandro Skarsgardo alias Eric Northman, con i suoi millllle centimetri di muscoli vichinghi. Una via di mezzo insomma.
...
...
Un attimo che mi ricompongo. La soluzione al problema ha appena sceso le scale ed è andata verso il bar.
Le soluzioni in realtà: i velini. I velini sono due assistenti di un prof con cui abbiamo fatto un lavoro di gruppo, dottorandi quindi di età tra i 25 e i 30. Uno biondo con gli occhi azzurri, uno moro con gli occhi scuri. E i capelli ricci. Ma dei ricci non crespi o disordinati, dei ricci di quelli che ci metteresti dentro le mani ogni volta che ti passa davanti.
Oddio come lo amo.
Non so neanche come si chiama.
Mi sa che adesso vado al bar anche io, mi è venuta fame.

5 commenti:

  1. Ehehe tesoro il problema è che uno decente è proprio merce rara... io sto in una stanza con 30 uomini/ragazzi tra i 20 ed i 40 anni e se potessi, li brucerei con una latta di benzina.

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  2. mi sa che mi toccherà accettare l'invito che ho ricevuto via mail a iscrivermi al sito d'incontri :/ ahahaha

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  3. Ti prego dimmi che sei riuscita a combinare qualcosa con quello con i ricci.

    dddddddio i ricci... sono quasi come i rasati per me....

    dddddddio i rasati...

    ah. bei tempi all'università. goditeli e fatti un professore :-)

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  4. ahahahaah purtroppo quello con i capelli ricci resta un amore platonico..

    eh sssssi i ricci (invece rasati al secondo posto per me :D)

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  5. no dai i rasati nooo... :-)

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