Oggi è il giorno delle t-shirt sceme

Ho scritto di quando ero ggiovane e portavo le magliette sceme, però non ho mica detto che ho smesso di portarle eh. Perché nonostante la vecchiaia mi vesto come allora.
E' dalla laurea che ho in teoria, molta teoria, iniziato il processo Michela-diventa-una-persona-grande che fino ad ora ha portato nel mio armadio un trench nero (sognando il beige Burberry che ogni tanto vado all'outlet a vedermelo e sognare - per la cronaca anche all'outlet 700 euro), dei pantaloni non in jeans (ma sempre con la forma dei jeans), un paio di francesine basse al posto dell'ennesimo paio di ballerine e poco altro.
Forse il mio progetto andrà a buon fine quando troverò un lavoro, ma SERIO, perché dove andavo l'anno scorso ero elegante già se sotto il cardigan  mettevo una camicia.

Comunque niente: la mia divisa, soprattutto ora che torna il caldo, è skinny-tshirt scema-cardigan.
Eh perché mica parliamo di magliette serie.
La mia preferita al momento è questa:
Notare prego come la foto fatta dall'alto mimetizzi strategicamente la pancia, mentre i lati del cardigan aperto sulle gambe leggermente divaricate nascondono maniglie dell'amore, fianchi e protuberanze dell'altocoscia-culo facendo sembrare le gambe magre.

E' stupenda, la amo, l'ho pagata l'anno scorso tipo 12 euro (roba di qualità) in un negozio dove l'età media degli acquirenti è 17 anni e ovviamente io facevo finta fosse un regalo per una sorellina più piccola. E l'ho lavata talmente tanto che sembra vintage.
Poi altre, tutte bianche e grigie così: con personaggi dei cartoni, stampe a caso, una con Jessica Rabbit e una perfino con un gatto stilizzato (un gatto, io, sì).

E però è primavera, viene voglia di fare shopping e io vorrei tanto rinnovare il mio parco t-shirt, vorrei comprare anche un sacco di altre cose, ma ahimè sono povera e senza soldi.
Il risultato è che parto di buon'umore, vedo un sacco di cose carine, spulcio, faccio da consulente per il Madre-shopping (che mi copia il pantalone stile jeans con maglietta e cardigan, cioè da qualcuno l'ho presa questa sindrome di Peter Pan) e compro regali per la cugina che compie 16 anni:


Roba tra l'altro che non mi farei problemi a portare. No vabbè, la sciarpa con la bandiera no perché è il simbolo del bimbominkismo (e infatti son andata sul sicuro che so che le piace).

Eppoi eppoi, mi innamoro di una maglietta STUPENDA.


Cotone grossino morbido, nera dietro e bianca davanti, stampa carina, però è Fixdesign porco cazzo, quelli che oltre alle pubblicità di 10 minuti con le bambine boccolute, fanno delle taglie che non esistono. Ho capito che il target è la ragazzina di 16-17 anni, però pure a quell'età, non è normale che una M vada bene ad una taglia 38-40, che in altri posti porta la XS.

Quindi FIXDESIGN IO TI ODIO e PROTESTO, perché io ho il diritto di vestirmi come quelle che hanno 10 anni in meno di me, e adesso ho la fissa che voglio una maglietta stampata che sia nera dietro e bianca davanti.
Andrò a prendermene due basiche da H&M, ci faccio un disegno davanti e me le incollo da sola, ecco.

Comunque alla fine non ho comprato niente.

Lo scrivo oggi ma ce l'ho in mente da 7 anni

Mio papà è della vecchia guardia, è il più piccolo di 7 fratelli, quindi ha l'età di un nonno. Potrebbe già esserlo se io e mio fratello - per motivi completamente diversi - non fossimo allergici ai sentimenti. Lui è di quelli che iniziano i discorsi con Ai miei tempi...
Ai miei tempi la macchina ce l'aveva uno solo nella compagnia, quello ricco. Si andava tutti in bicicletta. Io potevo uscire a qualsiasi ora del giorno e trovavo sempre qualcuno, senza bisogno  di macchina/telefono/sms/facebook. Stavo fuori anche tutto il giorno ed eravamo sempre come minimo in 20. E quelli con cui sono cresciuto sono gli stessi che trovo adesso la mattina a fare colazione al bar o vicino alla fontana quando faccio la passeggiata dopo mangiato. Il vicino di casa che si è trasferito lo vedo una volta ogni cinque anni, ma ci raccontiamo sempre tutto e ricordiamo i vecchi tempi, come non fosse passato un giorno.
Non so se cose del genere sono ancora possibili.

Io ho sempre avuto amiche "a tempo": il gruppetto delle elementari, il gruppetto delle medie, quello delle superiori e dell'università.
All'infuori dei vari gruppetti però ho sempre avuto la mia persona: quella con cui vivi in simbiosi, l'unica che legge il tuo diario segreto. Ci siamo conosciute quando lei è nata e io non avevo ancora compiuto un anno, da allora sempre insieme fino ai 19 anni. Mi sono sempre sentita, non so se per colpa mia o per colpa sua, un passetto indietro rispetto a lei. Qualche anno fa il giocattolo si è rotto ma io continuo a sentirmi un passetto indietro, e anche se ormai di lei so poco o niente, mi manca. Non ho più una persona così, forse non ce l'avrò mai più.

Ci sono persone che cerchi e ti cercano, persone su cui credi di far affidamento. C'è l'amica che passa un momento difficile e tu le stai vicino più che puoi, la ascolti quando ne ha bisogno, anche alle 3 di notte, nel tentativo di farla stare anche solo un pochino meglio. Poi però succede che la situazione si ribalta, succede che sei tu ad addormentarti piangendo, ad avere bisogno e quella persona non c'è, non risponde, non rinuncia ad una serata com'era stata programmata perché tu non te la senti.

Lì capisci che ti manca qualcosa.
Ci sono altre persone, ci saranno sempre altre persone, ma non è lo stesso. Non lo so, se riuscirò mai ad avere un'altra persona, forse superata una certa età non è più possibile.
Lo scrivo qui per la prima volta, dopo tanti anni.
Lucia, mi manchi.

Quando ero giovane ero una finta alternativa

Alle medie non mi truccavo, leggevo Top Girl e ascoltavo Spice Girls e Take That. Passavo il tempo a invidiare l'Ilenia perché aveva già le tette e si piegava sempre in avanti per farle vedere attraverso la scollatura e a odiare la Celeste, l'unica persona in vita mia a cui abbia mai avuto il coraggio di dire in faccia "Sei antipatica" (e lo rivendico ancora oggi).

Alle superiori c'è stata la rivoluzione: leggevo Cosmopolitan che oh, è tutta un'altra galassia rispetto a Top Girl, con tutti i suoi "10 modi per farlo innamorare di te" e la moda da persone serie. Ascoltavo i Blink 182, quelli che hanno fatto il video dove correvano tutti ignudi, roba da vera dura. Madre mi aveva comprato la crema colorata e in più mi mettevo l'ombretto viola-lilla, perché la morosa di Alessandro mi aveva detto che il viola-lilla fa risaltare gli occhi verdi, e io ero mezza innamorata di Alessandro, quindi quello che diceva sua morosa era legge. Era un ombretto lucido, cremoso, dentro un'ape di Pupa (per forza).

E poi mettevo cose tipo questa:

Ce l'avevano tutti quelli fighi, ed era bello perché era l'unica cosa che costava poco in un negozio che vendeva roba che costava tanto. La mia divisa preferita: questa maglietta, pantaloni rosso fuoco (a zampa), cintura sottile con le borchie messa sui fianchi, fuori dai passanti dei pantaloni.
Mi ci sentivo parecchio figa così. Mi ricordo perfettamente che ero vestita così il giorno che ho limonato in bagno con Astolfo durante la lezione di tedesco (ho già raccontato questa storia).

Non è perché mi ricorda Astolfo - per carità - però a questa maglietta ci voglio bene, voglio bene al tatone indiano con la capoccia gigante e il pearcing al naso. Non posso più metterla perché è stata lavata talmente tante volte che ha una forma indefinita (il mio busto non è OVVIAMENTE più largo che alto) però non riesco a buttarla, e ad ogni cambio dell'armadio la tiro fuori, la guardo, mi perdo a ricordare un periodo in cui probabilmente stavo molto meglio di adesso e la rimetto lì.

Sono quelle cose che non puoi buttare: come la t-shirt degli esami della maturità anche se ha un buco, la prima cassetta delle Spice Girls anche se non ho più niente con cui ascoltarla, la bambolina alta 8 cm che mi ha regalato Fratello al mio primo compleanno.
Vorrei farci qualcosa: tagliare la facciona e attaccarla su un poster, su un'altra maglia, boh.
Poi però, correrei il rischio di pensare ad Astolfo ogni giorno.

Genti da palestra

Andare in palestra sta diventando sempre più faticoso e no, non è per i 50 minuti di cardio.
È colpa di tutta la gente che devo controllare.

C'è l'ormai conosciutissimo moro tatuato. Oggi ho scoperto che oltre al tribale sul polpaccio e al misto di fiori sulla spalla-petto ha anche una roba non identificata sull'interno polso. Ormai io e lui abbiamo una relazione platonica molto stabile: io che lo guardo attraverso lo specchio, lui che si gira e mi sgama. È un amore profondo, che va oltre i suoi evidenti gusti demmerda sui soggetti dei tatuaggi.

Oltre al moro tatuato (mio fidanzato-platonico-ufficiale) c'è il mio amante platonico: tanto per cambiare tatuato pure lui, capelli rasati e muscoli doppi rispetto al primo.
I ruoli fidanzato/amante sono attribuiti unicamente in base alla frequenza, visto che il moro lo vedo in pratica ogni giorno mentre il rasato solo una volta ogni tanto. Però è di quelli che cioè, non lo dico perché sono una signorina, ma si è capito. Un giorno che mi sento trasparente e antisgamo li fotografo e mostro le loro beltà per tutto il world wide web, promesso.

Poi c'è il mio... spasimante? Stalker? Perché ce l'ho anche io quello che mi giro e lo sgamo che mi guarda, solo che no, è proprio uno da NO.

Capitolo donne: c'è lei, l'odiata. L'unica mia compaesana a frequentare la palestra, che io fingo di non riconoscere, che tanto son anni e anni e anni che non ci "frequentiamo" e la palestra è la mia isola felice dove posso farmi gli affari miei, ascoltare musica e non parlare con nessuno.
La chiamerò Federica Panicucci perché anche lei aveva i capelli che le arrivavano al culo, girava in jeans e maglietta bianca ed era relativamente simpatica, poi, come la Panicucci si è tagliata i capelli ed è diventata relativamente stronza. Relativamente perché fino all'altro giorno mi era totalmente indifferente, poi l'ho incontrata in palestra e ziobilly chi sei, Belen? Leggings e magliettina stretta e corta, ha un culo che parla, e io ovviamente, da obesa quale sono non posso fare altro che odiarla (e invidiarla).

In effetti c'è un altro culo che odio: una bionda-occhi azzurri carina che viene sempre con il moroso (brutto), limona tra un attrezzo e l'altro e non saluta mai.
NON cercherò nemmeno di fare le foto ai culi di queste, quindi se ci fosse qualche uomo etero che passa per di qua mi spiace, non è aria.

Non mi viene in mente nessun altro che attiri in modo particolare la mia attenzione, anche se non mancano le robe strane:
  • La milfona che arriva con pelliccia e borsone di Vuitton, truccata di tutto punto rossetto rosso compreso, con i lunghi capelli fluenti SCIOLTI, si mette i leggings in tessuto profescional e il top corto rosa e va a passeggiare sul tapis roulant a velocità 3.
  • Il 13-14enne che accompagna il (suppongo) fratello e se ne sta un'ora e mezza seduto a guardare tutti gli altri con i mocassini, i pantaloni grigi o blu con la piega, la camicia a maniche lunghe a righe e i capelli ingellati e tirati all'indietro. Un mini-mafioso.
  • L'obesona da 150 kg che sulla cyclette beve acqua Vitasnella e appena finito si cambia e va al bar della palestra a sgionfarsi di tramezzini.
  • La vecchia con la pelle cadente che dopo aver fatto la doccia gira per lo spogliatoio completamente nuda e si spalma la crema OVUNQUE evidentemente ignorando il concetto di pudore.
Poi ci sono io che maledico quelle con i leggings, che soffro il caldo con i pantaloni lunghi, che sudo sul wave e il glidex, che faccio la doccia a casa con tutta la calma del mondo e poi apro il sacchettino delle mini gocciole perché ho fame.

It's karma, bitch

Io credo nel karma, è per questo che faccio la brava.
Non è perché sono una persona-bene, è che mi aspetto qualcosa in cambio.
Occhei, è anche perché non sono capace di fare la stronza, ma facciamo finta di no.

Io, quando sono in macchina mi fermo davanti alle strisce se c'è qualcuno che deve passare. Quando ci sono quegli incroci particolari, dove se sei sulla via sbagliata e c'è coda devi aspettare almeno un quarto d'ora, a meno che non si fermi qualcuno di magnanimo: IO sono quella persona, IO mi fermo e ti lascio passare prima di me ed è una cosa che mi da un benessere immediato, cioè mi sento proprio bene, e ti faccio anche un sorrisone, anche se è una cazzata.
Al supermercato, se ho un sacco di roba e chi è dietro di me ha solo una bottiglia lascio il mio posto. Lascio il posto anche alle vecchie che ti passano davanti fingendo di non capire e non accorgersi, e poi le fisso con superiorità.
Do una mano al tuo fidanzato che vuole organizzare per il tuo compleanno una festa a sorpresa e preparo quattro teglie di tiramisù, faccio accordi, carico tutto in macchina e faccio un km per dargli i dolci senza che tu ti accorga che è arrivata la sua macchina. Anche se non siamo più amiche come eravamo a 18 anni, anche se cerchiamo di non stare mai da sola perché è imbarazzante, e tutto quello di cui parliamo sono gossip e vestiti.
Ti presto lo smalto, ti tiro i capelli con la piastra se hai un appuntamento, accetto di fare giochetti da 12enne del tipo "Tu fai così/dici questo e vediamo cosa fa lui", per aiutarti a capire se pensa a te.

Se hai bisogno di sfogarti io ti ascolto anche per tre ore, anche alle tre di notte mentre vorrei stare a sognare Boateng.


Poi, però, mi aspetto che le altre persone facciano lo stesso. E non succede, quasi mai.
Infatti, alla fine, essere una brava persona: DUEPALLE.

E' Beautiful


Altro che triangolo Ridge-Brooke-Taylor, altro che Thorne-Macy-Darla, qua ci siamo io, lo stronzo e la stronza a fare il Beautiful della marca trevigiana. Forse però l'unica stronza della situazione sono io, eh.

Comunque adesso è finita sul serio e lo scrivo anche qua per mettere il punto definitivo. Un punto grande 25 metri quadri. Sarà almeno la quarta volta che lo scrivo, ma stavolta son convinta sul serio.

Quindi venerdì seratona WOW, sabato gli mando il messaggio disperato e rischio la morte per agitazione raccontando tutto a chiunque nel tentativo di sfogarmi, domenica si fa sentire e mi chiede di vederci, ci vediamo la sera e mi dice che non sa quello che vuole, che deve pensare e chiarirsi le idee e bon.
Io faccio la persona corretta, no? Lo lascio stare e spero che quell'altra **** faccia lo stesso.

Basta più sentito, però ziobilli sabato sera lo incontro perché abitiamo in Culonia e si va sempre negli stessi posti e lui è con LEI. E mi guarda ma solo quando io mi giro e non mi dice niente, e neanche il giorno dopo non mi chiama, non mi scrive, niente di niente.
E quindi basta, addio.

Sperando di tornare il più presto possibile a parlare delle cazzate che questo posto celeste Tiffany si merita.

Michela patetica - mode ON

Oggi ho scritto una dichiarazione d'amore.

Non volevo, giuro. Io avevo in mente un ultimatum, un "Scegli, o io o lei": volevo essere stronza, di quelle che si fanno valere e hanno il coraggio delle proprie azioni.
Credevo, perché all'ennesima rilettura, con i pensieri a metà tra l'ansia di aver messo tutto in piazza e la tranquillità del più-di-così-non-posso-fare, mi sono resa di conto di aver scritto una patetica dichiarazione d'amore.
Sprecata. Si dice così no? Lui non la merita. Però se non la meritasse non l'avrei scritta, eh.

Per la cronaca, non l'ho più sentito. Direi che ho la mia risposta.

Scarpe da sogno che lo so che le volete

Questo blog ha un fine, un obiettivo superiore, un'utilità sociale.
Me lo sento.
Non è che si può sempre parlare delle mie sfighe e paranoie. Io voglio servire a qualcosa, io voglio essere utile!

E' questo l'intento di questo post.
Non è una marchetta, perché nessuno si sogna di pagarmi per scrivere. E' un consiglio, da una persona che vi vuole bene e vuole farvi un favore. 
Se sul sito XY ci fosse una Falabella grigia o una Muse two blu ad un prezzo stracciato, voi non me lo direste? Ma certo che sì, perché qua ci vogliamo bene. Quindi io ora voglio fare lo stesso, e farvi un regalo. Vi mostro il più bel paio di scarpe che esistano, e no, non serve che mi ringraziate...


Le immagini meritano di essere inserite così, grandi.

Non sono bellissime? Non sono le scarpe che ogni donna sogna di avere? 
Così fini, così eleganti, portabili in qualsiasi occasione. E poi sono rosa cipria! Non è il colorissssimo della prossima stagione? No? Vabbè, chissene.

E non è finita, perché c'è un'altra buonissima notizia: sono scontate del 25% quindi costano solo 389,95€, cioè in pratica regalate.
Io sono estasiata. 
Vado a fare il mio ordine prima che qualcuno si freghi tutti i 38.
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