FOMO - Fear of missing out sempre e comunque

Ho appena letto su Vanity fair un articolo sull'iperconnettività, "la malattia del terzo millennio", e mi ha fatto sorridere perché da boh, sarà una settimana, mi sono cancellata da twitter.
Mi sono cancellata perché? Perché è un periodo un po' così, non bellissimo, e non volevo fare la lamentosa. Twitter è pieno pienissimo di gente che si lamenta di tutto: del fidanzato/a, dei genitori, del lavoro, della vita. È noioso, e io non voglio essere noiosa. Non volevo neanche finire per sfogarmi lì, dire cose che è meglio che tenga per me, fare la donzella triste in cerca di attenzioni.

Sono una donzella triste in cerca di attenzioni, ma gli altri non lo devono sapere.

Twitter è la sede della mia iperconnettività: c'è il blog ma oltre a scrivere quei pochi post che mi vengono in mente e leggere le mail dei commenti porta via poco tempo, seguo molti blog ma tranne poche eccezioni o guardo solo le immagini o leggo una riga sì e tre no, facebook giace inutilizzato da anni, instagram niente di che.
Twitter è il mio problema: la mattina mentre aspetto il treno, in pausa pranzo, al ritorno quando ho le lenti a contatto annebbiate e il cervello confuso per leggere qualsiasi libro, prima di cena e dopo cena, mentre guardo un telefilm sul pc, a letto prima di addormentarmi, quando la notte mi sveglio agitata e non riesco più a dormire.
E poi ci sono quelle persone a cui ti pare di volere bene che in realtà sono persone finte, persone che non conosci davvero e non lo so, io su internet ci ho anche conosciuto un fidanzato ma alle relazioni "solo" virtuali ancora non mi ci sono abituata, e se c'è qualcosa che non va, devo abituarmi a cercare le persone vere e non quelle con una profile pic. Quelle che ti possono guardare storto se dici una cosa senza senso, dare uno spintone o una pacca sulla spalla, al limite pagare uno spritz.

Arriva un punto che devi dire basta e io ho detto basta.
Non è difficile, certo ogni tanto succede una cosa che vorrei raccontare o mi viene in mente una frase che potrebbe far ridere, a volte penso ai miei preferiti che si stanno divertendo tra loro senza di me.

E infatti. Vanity parla della FOMO, Fear of missing out, cioè la paura di lasciarsi sfuggire qualcosa mentre non si è connessi e ops, io ho appena passato un bel quarto d'ora a stalkerare i profili dei miei preferiti [ok anche di alcune delle solite zoccole] per vedere se è successo qualcosa di interessante.

La disintossicazione è ancora moooolto lontana.

22 commenti:

  1. Ahaha, anch'io dò sempre un'occhio a Twitter è più forte di me. tempo fa ho fatto una bella pulizia tra i contatti, m ancora non sono arrivata a cancellare l'account.
    S.

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  2. Io invece adoro Twitter, e la gente lamentosa non la seguo a prescindere. Nel senso: se disgraziatamente ne incontro uno lo ignoro, se uno che seguo diventa lagnoso lo defollowo etc etc. Insomma, ho raggiunto un equilibrio, diciamo. ;)

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  3. Io Twitter non lo uso,spiacente Michi :C

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  4. Io con Twitter vado a periodi! A volte ci sto fissa, altre lo lascio in balia di se stesso!

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  5. Ti eri presa una bella sbandata, eh?

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    1. Ma no, relazioni tra virgolette nel senso di tutte le relazioni.

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  6. Lo so, lo so e lo so. Per quel che vale mi manchi.
    A me è successo col lavoro e la vita fuori che ha preso il sopravvento, lo uso molto meno, lo guardo solo nelle pause o che. Però è la verità, finisci a credere di più a delle foto profilo che alle persone in carne e ossa e questo non va bene.

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    1. È vero che con il lavoro lo guardo molto meno, praticamente niente durante il giorno, però boh mi fa comunque un effetto strano.

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  7. (ciao, non commento mai!)
    Io ultimamente ne ho piene le palle di questo essere sempre connessi e di volere essere sempre sul pezzo: tira fuori il peggio delle persone. Sono tutti iper: iperattivi, ipersocial, iperconnessi, iperinformati, iperattenti, iperovunque. Io non li reggo, non posso avere sempre un'opinione su tutto e non ho comunque voglia di condividerla. Molta gente pensa "esisto nel 2.0 quindi sono", invece farebbe molto meglio (e piu' bella figura) a starsene rintanata al calduccio di casa propria. Tutti critici musicali, tutti critici cinematografici, tutti esperti di moda, tutti ai migliori eventi; gente: placatavi.

    Detto questo, hai fatto bene. Meglio prendere le pause. Io ho cancellato molti profili, soprattutto blog, e seguiranno vari social. Il mio amore al momento resta per tumblr, dove la gente e' tranqui e si vuole bene (pare) - vediamo quanto dura.

    Coraggio Michela, non sei sola.

    vele.

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    1. Ciao! E infatti, me ne sto rintanata al calduccio di casa mia per un po' :)

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  8. Io avevo trovato un video di Zoey insieme a Joseph Gordon che sicuramente hai già visto ma mi è sembrato tipo un segno divino che quei due cantassero insieme e volevo dirtelo.

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  9. Secondo me non è un problema da poco, questo che dici, e il neuroscienziato che è in me ha anche paura che tutte le informazioni sui contatti che followo tra i vari social mi prendano troppo spazio nella memoria del cervello. Voglio dire, ricordo se Mariano Di Vaio mette un doppione di una foto ma non mi ricordo alcuni passaggi dei film che guardo. Non è 'na cosa sana.

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    1. Vuoi vedere che ultimamente sono sempre stanca e non dormo perché James Franco si fa tutti quegli autoscatti?

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  10. Internet è una droga.
    E twitter mi deve tante di quelle ore di sonno in arretrato che non basterebbe una vita.
    Quando dici che le persone di twitter sono finte intendi che non ci sono lì, a fianco a te realmente, che non le puoi toccare o vedere?
    Perché a me Twitter ha regalato tante belle persone vere, che ho visto, abbracciato e toccato e che preferirei incontrare più spesso degli amici che ho fisicamente vicino.
    E ce ne sono anche tante con cui spero che accada presto :)

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    1. Ne ho incontrate tante che vedo e sento spesso e con cui domani vado a mangiare il sushi (ciao Laura ciao Sara!).
      Ne sento alcune a cui voglio bene e vorrei fossero mie vicine di casa, ma ce ne sono alcune per cui l'attaccamento mi sembra sbagliato. Non lo so, mi spiego?

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  11. Ecco, sono talmente attiva su twitter che non mi ero neanche accorta che te ne sei andata.
    Negli ultimi mesi, a dire la verità inconsapevolmente, ho preso abbastanza le distanze da twitter, da fb e in parte anche da instagram (una/due foto a settimana? Rispetto ai bei tempi una miseria in pratica).
    Una delle cose che mi ha fatto più pensare è stato il messaggio di una persona che mi ha scritto: "Ma perché non metti più foto di Mao, è MORTO?". Ma scherziamo? Se non metto foto del mio gatto vuol dire che è morto? Se non mi fotografo le scarpe, la borsa, il tutù vuol dire che vado in giro nuda?

    E comunque, anche se non ci siamo mai incontrate, a me pare proprio di volerti bene :)

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    1. Ma anche io, ecco uffa ho capito, non mi so spiegare.
      Però io dico, se tu sei triste vieni a parlarne con me? No, ci saranno delle persone che hai più vicine. Ecco questo intendo, che non bisogna lasciar andare le persone vicine. Oppure accontentarsi di qualcosa di virtuale perché non c'è altro (non tu eh, ma uomini tipo).

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  12. Mic torna, chè a me manchi. Mi manchi come una persona simpatica/intelligente a cui sono affezionata e che conosco da praticamente tre anni. Mi importa poco se non ci siamo mai viste. (Però ho sentito la tua voce -e tu la mia- una volta!). Dai, chè adesso mi sono anche misurata il capoccione...

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    1. Vi siete messe d'accordo per farmi sentire in colpa ho capito (quanto??)

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  13. Ciao Michela, in effetti mi ero domandato che fine avessi fatto.
    Su Twitter ci sono, ma non mi piace granche'. Credo abbia ragione chi ha detto che "e' la versione online delle scuole medie," con i gruppetti che emarginano lo sfigato; e io alle medie ero lo sfigato, appunto.
    Comunque, sai una cosa? Un paio d'anni fa ho conosciuto una Michela all'universita', e ogni volta che ti leggo penso sempre che tu sia quella Michela :-D

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