È "uno di quei giorni", ma almeno ho salvato delle vite + Muffin

Oggi fa un sacco freddo.
Freddo che stamattina mi si è addirittura acceso il riscaldamento, che la notte abbasso o nel soppalco diventa troppo caldo. Freddo che sono rimasta 10 minuti con la schiena appiccicata al termosifone, a fissarmi i cagnolini che ho stampati sui calzini. Sono dei bulldog francesi, io ho sempre odiato i bulldog francesi, i cani delle fashion blogger bruttini e con gli occhi tristi. Però non ne avevo mai visto uno dal vivo, l’altro giorno l’ho visto e adesso ne voglio uno. Vivo, oltre che sui calzini.

Stamattina ho rianimato un manichino. Ho fatto 30 compressioni e tappato il naso e soffiato nella bocca e fatto altre 30 compressioni. Al manichino. Ho fatto la manovra di Heimlich alla mia collega Chiara che stava soffocando: mignolo della mano sinistra sull’ombelico e pollice in alto, mano destra a pugno nell’incavo della mano sinistra, poi mano sinistra sopra il pugno, spingi in dentro e poi in su, 5 volte. Chiara è ancora viva.

Sono uscita di casa alle 8:15 e ho sentito il richiamo del divano più o meno dalle 8:19, mentre ero dentro la macchina che non si scaldava con le mani sul volante gelato e senza guanti, perché mi ero sistemata lo smalto su un’unghia sbeccata.

Per cena ho messo già a scongelare il passato di carote e zucca e anche un muffin, perché in qualche modo ci si deve pur gratificare, eh. Ma è un muffin sano, che io sono in dieta e anche se risultati ancora BIP persisto. I muffin sani sono abbastanza buoni e molto da psicopatici, perché come se non bastasse non poterci mettere il burro, ci ho tolto anche la margarina, lo zucchero e la farina normale.


Muffin ai Frutti di Bosco

200 g farina integrale – 2 uova – 50 g stevia – 125 g yogurt di soia ai mirtilli (soyasun) – 20 g olio – 100 g frutti di bosco – 20 ml latte di soia – ½ busta lievito per dolci

Sbattere leggermente le uova e aggiungere la stevia, poi aggiungere gli altri ingredienti “umidi”: yogurt, olio, frutti di bosco (anche surgelati). Aggiungere la farina e il lievito e mescolare velocemente, se l’impasto risulta troppo duro aggiungere il latte.
Infornare a 180° per 18 minuti.

Stendete una tovaglietta carina, buttate i muffin a caso, posizionate accanto la tazza di the o caffè, aggiungete qualche elemento per riempire come un cucchiaino, i gusci delle uova, farina sparsa. Instagrammate.


Cose belle e color pastello per la casa

Aspetti gli anni di avere una casina tua per poterti comprare un milione di cose e poi quando ce l'hai compri due cose DUE perché poi ti viene male a spendere troppo e allora guardi le newsletter e piangi e maledici la povertà.

Maison du Monde, tu mi vuoi male.

Fodera per cuscino - Per poggiare comodamente il mio grosso sedere sul divano. È intonato al tavolino azzurro, starebbe bene sia sul divano bianco nudo sia sopra il copridivano.

Fodera per cuscino - Per poggiare comodamente il mio piccolissimo sedere sul divano (confondere il nemico, confondere il nemico sempre).

Tela stampata - Per le cene a lume di candela con Andrea.

Sottobicchieri - Per non rovinare il tavolino azzurro mentre rido e scherzo con Andrea sul divano bevendo birra.

Scodelle - Per instagrammare l'overnight oats e distrarmi mentre lo mangio, nella speranza di non accorgermi di quanto fa schifo.


Cofanetto the - Per offrire il the viola Clipper alla Laura, che è esperta di the e quindi bisogna fare bella figura.

Piattini da dessert - Per offrire alla Rubina e alla Serena un dolce senza lattosio.

E quindi ho finito Anna Karenina

_ Il libro in cui ogni personaggio ha almeno tre nomi e in cui ogni nome è di almeno tre personaggi diversi. Sei appena riuscito a capire chi è Anna, che Anna partorisce e chiama sua figlia Anna e allora hruwbfuiwbsisbf.
_ Il libro in cui se ti sei rotto le scatole degli amori e tradimenti e delle seghe mentali tranquillo, non c'è problema, cambiamo discorso e inseriamo un 50 pagine sullo sfalcio dell'erba, o sulla coltivazione dei campi, o sulle elezioni.
_ Il libro in cui anche i cani da caccia hanno da dire qualcosa.
_ Il libro che descrive perfettamente la psicopatia delle donne e quel filo di pensieri che è più o meno "si è toccato la barba, mi ha guardato per 3.5 secondi invece che per 4.5 e poi ha abbassato gli occhi e mi sa che è arrabbiato no è evidente che mi odia, mi vuole lasciare non vuole più vedermi pensa che sono grassa che mi vesto troppo appariscente ha un'altra.
È stato meno difficile del previsto, mi ero a lungo fatta spaventare da praticamente TUTTI che "eeeh ma è pesante", avevo acceso il kindle un sacco di volte e ho finito per leggerlo su carta. Cosa scomodissima per altro, essendo un tomo gigante. Ho odiato Anna quasi subito, anche all'inizio quando è solo bellissima e brillante e non ancora fuori di testa. Ho odiato abbastanza anche gli altri personaggi: insicuri, inetti, presuntuosi, indecisi, paranoici, bugiardi tutti uno alla volta.
Detto questo: bellissimo, ma non so se ci vivrei.

Una cosa seria ogni tanto

Volevo dire che secondo me quelli che partono e vanno nelle zone di guerra sono parecchio stupidi, che siano volontari, preti, fotografi, giornalisti o Angelina Jolie. La vita è già abbastanza difficile dove siamo, con l’affitto da pagare, la benzina che va su e giù e non si capisce, le casse integrazioni, le stagioni che si rincoglioniscono, le paranoie che viviamo e quelle che ci creiamo. Io sono una persona abbastanza egoista, guardo il mio orticello e le persone che ho deciso di metterci dentro, un paio di volte l’anno pago un bollettino ad un associazione di ricerca (ma è quella che mi ha toccato, in passato), mangio gli animali e metto le scarpe di pelle, uso i fazzoletti di carta perché quelli di stoffa mi rovinano il naso, faccio la raccolta differenziata perché sennò mi mettono la multa, se non fossi obbligata non so se la farei. Mi accontento e non ho la forza di migliorare le cose. Se devo dire la verità non ho la forza di migliorarle nemmeno quando non sono contenta. Ho, soprattutto, un sacco di paura già nella vita normale e banale che faccio.

Volevo anche dire, meno male che ci sono queste persone stupide: i volontari, i preti, i fotografi, i giornalisti e sì, anche Angelina Jolie.

E fattela 'na risata #1

Dai la facciamo una rubrica che tanto come tutte le altre la farò un paio di volte e poi non saprò più cosa metterci e me ne dimenticherò e ciao a tutti.
Ma almeno fa ridere, perché l'internet è divertente.




Ora, se fossi una blogger famosa qualcuno mi regalerebbe tutti questi libri

Un giorno ero alla Feltrinelli e vagavo a caso, prendendo e mollando libri a caso, che la wishlist è sempre lunga e il budget ristretto. Mi fermo sempre nell’angolino dei libri in altre lingue, perché leggere in inglese fa sempre bene e magari trovo qualche librino bello che mi interessa. Un giorno trovo questo libro che sembra un quaderno di appunti e inizio a sfogliarlo, e penso che figo, e rido. Non l’ho preso perché era una cavolata e non ero in periodo di spese inutili.

Sono tornata poi in libreria per prendere un regalo a Natale e ci sono ricapitata davanti. L’ho sfogliato di nuovo e alla fine l’ho preso tipo auto-regalo.

Si tratta di una specie di diario o diario di appunti e in ogni pagina c’è un’idea creativa: porta questo libro nella doccia, ripeti una sola parola in tutto il libro, attacca un articolo di giornale, scrivi qualcosa con la mano sinistra. Quando l’ho cercato su google ho scoperto un mondo: interi tumblr con persone che ogni giorno postano foto delle loro “opere”, e ci sono cose veramente belle.







Il mio è ancora lì bianco e intonso, e nonostante questo sto già guardando gli altri libri dell'autrice, tipo:
  • This is not a book: è un po' il seguito del precedente, prevede cose un po' più "pericolose", da fare in pubblico
  • Mess, the manual of accidents and mistakes: simile al primo ma più indicato a pensare fuori dal coro, a creare confusione quindi non limitarsi con una serie di esercizi
  • Finish this book: un libro da finire, nel senso che ci sono pezzi di una storia e indizi per completarla, ma in realtà una soluzione vera non c'è




Io direi che la signora Keri Smith è un genio.

Scrivere per scrivere

Mi piace scrivere. Inteso proprio come esercizio di scrittura.

Anche le cose semplici come la lista della spesa, che la butti giù un po’ alla volta quando ti vengono in mente le cose magari mentre ti stai lavando i denti, poi la prendi in mano per andare al supermercato e la vedi tutta disordinata: io la ricopio. A volte scrivo una parola su un foglio e la penna scrive bene e mi piace come ho scritto quella parola e allora la ripeto su tutto il foglio in modo ossessivo. Magari c’erano altri appunti su quel foglio e allora mi tocca ricopiare tutto, ma non è un problema. Ripeto soprattutto le parole che si possono scrivere senza staccare la penna del foglio. Spesso mi alleno a fare la mia firma, però poi quando devo firmare davvero non mi esce mai come vorrei. Tante volte scrivo i nomi degli altri e faccio la loro firma.

Ci sono giorni in cui scrivo bene e le lettere sono tutte inclinate alla stessa maniera e giorni in cui scrivo male e disordinato. Mi piace scrivere in corsivo, ma non tutte le lettere: non sono capace di fare la b e la h come alle elementari, la a mi esce a volte in corsivo e a volte in stampatello. Ci sono parole in cui le m e le n mi vengono con la pancia e altre in cui mi vengono a onda, quelle che tutti odiano perché non si capisce mai se è una m, una n, una i, e devi stare a contare le punte ma tanto non serve a niente perché quando scrivi così, scrivi a caso. A volte scrivo solo in stampatello, quando mi escono le lettere alte uguali e appiccicate ma non troppo.

Non sono capace di scrivere sui fogli bianchi: mi servono le righe o i quadretti ma che siano chiari e non troppo invasivi. Odio scrivere sotto dettato perché sono lenta. A volte all’università prendevo appunti sul portatile, perché altrimenti non stavo dietro al prof. Se devo scrivere tanto devo essere in vena: ho quaderni interi scritti a mano ma anche libri interi riassunti a pc. Ho tenuto alcuni quaderni delle superiori pieni di schemi perché mi piace come sono scritti.


Quando ero alle elementari e vedevo una grafia che mi piaceva cercavo di copiarla e mi allenavo a riprodurre le lettere più belle finché mi veniva naturale farle così: ho avuto il periodo della f in corsivo con la pancia sia sopra che sotto, mentre passare dalla s corsiva alla s in stampatello è stata piuttosto dura. 
A volte lo faccio ancora.

Serie TV e l'amore vero

L'hostess si alza e annuncia: questo post è ad alto tasso di superficialità e ormoni, se c'è qualche persona disturbata da discorsi non intellettualmente complicati prema pure sulla X in alto a destra, se c'è qualche uomo non gay scappi a gambe levate.

Credo che il primo sia stato Julian Ross. Nel modo in cui ci si innamora a 8 anni, nel modo in cui ci si può innamorare di un cartone animato: ma lui era un calciatore e si vede che già allora subivo il fascino del pantaloncino con i calzettoni, era molto forte ma soprattutto era malato. E ad ogni partita stavi lì ad osservare ogni smorfia perché avevi paura che cadesse per terra morto. Ho avuto un morosetto dopo, con la sindrome di Julian Ross, ma secondo me la malattia se l'era inventata.

La mia prima serie tv è stata forse Beverly Hills 90210, ed io ero un po' team Dylan ma soprattutto - modestamente - ero team David Silver. Era il bravo ragazzo, faceva le cose con la musica e forse ero veggente perché poi è effettivamente diventato il più fico (per non parlare di com'è ora). Donna non ti meritava, David.

Alcuni anni dopo su Raidue, primo pomeriggio, io e mia mamma a guardare la serie con "quelli della pallacanestro": One tree hill. Quanto amore per Lucas Scott, il fratello bello e sfortunato, quello intelligente, incompreso e malato che deve abbandonare il suo sogno. Ma soprattutto quanto odio per Peyton e Brooke, tutte e due, perché nessuno lo meritava. Non mi ricordo più com'è finita tra l'altro, mi sembra lui sposasse Peyton e avevano un figlio ma poi lei moriva? In extremis, nelle ultime stagioni, tanto amore anche per Julian, marito di Brooke. Julian aveva i capelli ricci e le fossette, vorrei ben dire.

Seth Cohen meriterebbe un post tutto su di lui, dove gli spiego perché è bellissimo e simpaticissimo e lo amo tanto. Perfino mio papà, che si è beccato tutte le puntate di OC, dato che lo facevano a ora di cena, anche lui lo ama. Poi ci vuole un altro post dove lo insulto per aver sposato quella figa di legno di Blair Waldorf. Questo mi suggerisce Seth, che in veste di Adam tu sia un antipatico, bellissimo, ma antipatico.

Grey's anatomy ha segnato il passaggio dalla TV allo streaming, perché dopo la prima stagione guardata in tv ho iniziato a seguirla in inglese, grazie alla Francesca che mi portava le puntate a lezione in università. Il cambio lingua è stato fatale per il mio primo amore Derek Sheperd, perché dopo una prima stagione profondamente innamorata dei suoi capelli e del suo naso storto ho sentito la sua vocetta e mi è cascato tutto. Guarda caso nello stesso momento è comparso Mark Sloan, bello e stupido, con una vociona profonda e l'asciugamano strategicamente appoggiato (ce la ricordiamo tutte la scena dell'asciugamano, vero?) e byebye McDreamy per lasciare il posto a McSteamy. Ora c'è Avery che sì, è bono, ma il grassetto blu non se lo merita.

Uno degli amori più grandi è sicuramente Sawyer in Lost, anche se era biondo, anche se era innamorato di quella zoccola di Kate. E Sawyer che legge con gli occhiali trovati sulla spiaggia, com'era tenerino. Riguardiamo Lost tutto da capo? Dai.

White collar mi ha fatto innamorare di Neal Caffrey che è l'uomo perfetto con quei capelli e gli occhi, il pallidume e il sorriso sghembo, anche se bisogna dire che cammina in modo un po' strano. Talmente perfetto che un po' mi è sceso, complice la serie troppo uguale. Poi è uscito fuori che è anche gay e ci sono rimasta malissimo, già, come se invece con il lui etero avessi avuto qualche possibilità.

Fringe è una delle mie serie TOP - come direbbe la gente giusta - e già qui mi immagino tutte "oh sììì Pacey, lo amavo già da Dawson's creek" e col cavolo, Pacey ve lo potete tenere che a me non piace proprio, il mio amore qui è stato Lincoln Lee e per una volta non nella versione bad boy ma in quella sfigatina con gli occhiali.

Once upon a time è una serie brutta, e con brutta intendo che la prima serie è bellissima e poi diventa brutta brutta, talmente brutta che la guardi solo per vedere dove quei simpaticoni degli autori, che sono gli stessi di Lost, inseriscono gli attori di Lost come comparse. Il bono della situazione guarda caso c'è solo nella prima stagione e poi sparisce, il signor Il Cacciatore, che ora ha perso ottomila punti per aver accettato la parte di Mr Grey nel film delle sfumature.
Purtroppo è lui il mio preferito. Piangiamo alla dignità andata.

Mi stavo quasi dimenticando del più recente che è Jon Snow, mannaggia ai troni, e rientra nella categoria bello-ma-mona: si è mai visto un personaggio più inutile? Mi viene voglia di dargli una sberla per vedere se si sveglia.


2014 Books

Quest'anno ho letto molto poco rispetto all'anno scorso. Ero partita bene in realtà, dato che "I pilastri della terra" che è a metà lista l'ho letto ad agosto, in meno di una settimana di ferie al mare.
È stata una combinazione di poco tempo, poca voglia, incapacità di concentrarsi a causa della testa troppo incasinata, casa nuova. Ho avuto poi il famoso periodo di rigetto verso il kindle, che non è ancora finito e infatti sto leggendo Anna Karenina su carta. Per la cronaca mi sta piacendo molto, mi ricordo i nomi di quasi tutti i personaggi, ho superato indenne 100 pagine su Levin e le tecniche di coltivazione dei campi e odio Anna solo un po'.
Ora che ho sfondato il portone e capito che anche questi grandi libroni sono fatti di parole come tutti gli altri vorrei continuare, alternando ad autori contemporanei e a cavolate e ovviamente ai fantasy, che se non sento parlare di Draghi ogni tot vado in astinenza. 

Prossimi in lista Il conte di Montecristo, Guerra e pace, I tre moschettieri, Stoner,  il seguito de I pilastri della terra e per i fantasy non so, forse devo aspettare la nuova euforia collettiva sperando sia meglio di Divergent.

In grassetto nella lista, quelli che ho preferito.

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